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Anna Tatangelo contestata per la campagna contro il tumore al seno

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Se solo ieri Gigi D’Alessio è stato accusato di evasione fiscale per un milione di euro, oggi si torna a parlare di Anna Tatangelo ancora una volta al centro delle polemiche.

Stavolta a scatenare il polverone non sono stati i soliti selfie hot della cantante pubblicati sui suoi profili social, ma per il suo ruolo di testimonial per la Campagna Nastro Rosa 2015 di prevenzione del tumore del seno promossa dalla LILT.

Nello scatto “incriminato” la cantante appare in topless a torso nudo (seppur strategicamente coperta dalle mani strizzando il seno, rifatto). Ebbene lo scatto è stato giudicato troppo sensuale da un serie di blogger e di medici che hanno ritenuto inopportuna un’immagine del genere, fin troppo sensuale per essere associata all’idea di prevenzione. Le attiviste in questione (accomunate dalla malattia) hanno anche richiesto il ritiro della foto della campagna con una lettera indirizzata a Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute.

Le sottoscritte desiderano esprimere profondo sconcerto di fronte alla campagna Nastro Rosa 2015, la cui testimonial è una nota cantante ritratta a torso nudo, con le braccia a coprirne in parte i seni. Una posa che rappresenta un salto di qualità, di segno negativo, rispetto alle edizioni precedenti della campagna. Negli anni passati, infatti, a rappresentarla erano state scelte donne, sempre appartenenti al mondo dello spettacolo o dello sport e non colpite dalla malattia, che, tuttavia, erano state ritratte vestite e in atteggiamenti più consoni al tema.

Si legge in uno stralcio della lettera. Non si ancora se la foto incriminata sarà rimossa, ma in sua difesa è intervenuto il dottor Francesco Schittulli, presidente della LILT che ha chiaramente spiegato le motivazioni che hanno portato a scegliere la Tatangelo giustificando in pieno la posa incriminata.

ANNA TATANGELO, BASTA DIRE CHE SEMBRO VECCHIA

Noi dobbiamo parlare alle ragazze, alle giovanissime e dobbiamo rompere tabù e pregiudizi. E Anna Tatangelo ha un milione di follower su Facebook e 600 mila su Twitter. Lei parla ai giovani ed è un esempio di giovane donna attenta alla salute, che pratica i corretti stili di vita e da brava madre si occupa anche dell’alimentazione sana del figlio. Per questo considero la scelta fatta assolutamente in linea con i messaggi che la Lilt cerca di diffondere: la cultura della prevenzione. La campagna parla alle donne sane, perché arrivare prima significa salvarsi la vita e proteggere il seno considerato il simbolo della femminilità‘. E quando il corpo femminile è utilizzato con matura consapevolezza abbatte tabù pregiudizi ed esprime coraggio.

Finirà qui la polemica?

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