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Mika promosso da Aldo Grasso

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Stasera Casa Mika ha chiuso i battenti e alti sono stati gli ascolti per il programma di Rai 2 condotto da Mika e promosso a pieni voti da uno dei critici della tv più illustri, ovvero Aldo Grasso.

Su Il Corriere della Sera, ecco cosa scrive Aldo Grasso rispetto alla prima esperienza da conduttore della popstar di origine libanese.

Varietà, nel duplice significato del genere tv di lunga tradizione (e sporadiche apparizioni recenti) e di una grande quantità di elementi tutti diversi tra loro: non c’è modo migliore di definire Stasera casa Mika, che mette insieme ingredienti per tutti i gusti e la volontà quasi filologica di recuperare (e attualizzare) il passato. In questo «piccolo mondo dove tutto è possibile» ci sono insieme il condominio milanese (pianerottolo e campanello inclusi) e la magia luminosa dello showbiz internazionale, ci sono i costanti richiami al varietà «classico» di Antonello Falqui, le tinte sgargianti di una scenografia pop e sognante e la retorica naif de Il favoloso mondo di Amèlie, ci sono l’impegno sociale e il trionfo della musica. Mika regge sulle spalle l’intero programma, muovendosi con destrezza e sincero trasporto lungo una scaletta cesellata in ogni dettaglio, dove la scrittura non lascia nulla al caso, in un vorticoso susseguirsi di attrazioni, numeri comici e musicali, storie e battute. Lo aiutano la «coinquilina» Sarah Felberbaum e la vicina di casa Paola, interpretata da Virginia Raffaele, oltre alla folla di ospiti. Certo ci sono piccole sbavature: il ritmo si affievolisce con il procedere di una serata fin troppo lunga, e serve una certa sospensione dell’incredulità per accettare come verosimili i ricordi di Mika sull’«altra tv» di Arbore o su Tognazzi. Ma la ricchezza dello show, la cura produttiva, la conduzione appassionata e un riuscito impasto di nostalgia e attualità compensano ampiamente. E dimostrano che a volte, per essere moderni, è sufficiente tornare alle origini. Basta farlo bene

Photo Credits | Getty Images

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