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Mercedesz Henger insultata: “Sicuramente sei come tua madre”

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Mercedesz Henger ha raccontato di avere passato momenti difficili a causa della professione dei genitori, Riccardo Schicchi e Eva Henger. A scuola in molti l’hanno spesso offesa dicendole che sarebbe cresciuta tale e quale alla madre, ovvero una poco di buono.

Ecco le parole rilasciate da Mercedesz Henger alle colleghe di Isa&Chia:

Per me era normale andare nell’ufficio di mio padre e vedere i poster di donne nude sulle pareti. Ne ha sempre parlato come di un’arte. Mia madre, diceva, era un’artista. I film non li ho mai visti, ma sono cresciuta con l’idea che fare l’amore è bellissimo e che non bisogna vergognarsi del proprio corpo. Era la sua passione. Che potesse essere un problema per qualcun altro me ne sono accorta alle elementari. Avevo 8 anni, credo. Un bambino mi chiese: ‘Tua madre è una pornostar?’. Io, che non ci vedevo nulla di male, risposi: ‘Sì. E la tua?’. È cominciato tutto da lì. Improvvisamente nessuno giocava più con me. Persino alcuni insegnanti hanno cominciato a trattarmi diversamente. Lo stesso alle medie. Mi dicevano: ‘Sicuramente sei una zoc*** come tua madre’. Cose del genere. Per reazione, ero diventata timidissima. Balbettavo

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Una infanzia e una adolescenza difficile dunque che però Mercedesz Henger è riuscita ad affrontare con la giusta grinta, nonostante tutto.

Il più delle volte facevo finta di niente. Ma ci fu un periodo in cui tornavo a casa piangendo. Supplicai mia madre di farmi cambiare scuola. Mi disse: ‘Puoi anche scappare, ma le persone sono le stesse dappertutto’. Dopo l’Isola, alcuni miei compagni mi hanno scritto per chiedermi scusa. È stato molto importante. Uno degli aspetti più brutti del bullismo è che, a un certo punto, la vittima comincia a pensare che è colpa sua. Mi dicevo: non mi tratterebbero così se fossi più simpatica, meno timida. Mi sono ‘svegliata’ verso i 16 anni: ‘Come vi permettete? Sono intelligente, mi sono sempre comportata bene, i miei genitori sono fantastici’. Se rispetti te stessa, anche gli altri cominciano a farlo!

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