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Vanessa Contini ci parla del suo debutto teatrale

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A pochi mesi dall’uscita del suo primo libro, “La vita è solo in prestito”, Vanessa Contini approda in teatro con una divertente commedia : “ Terapia di gruppo”, di Christopher Durang, che la vedrà nei panni di Prudence. Una giovane donna svampita alle prese con la psicoanalisi e alla ricerca dell’uomo della sua vita, ma per ironia della sorte riesce a fare solo incontri bizzarri.
Ma per saperne di più leggiamo cosa ci ha raccontato Vanessa


D: Pochi mesi fa l’uscita del tuo primo libro adesso il tuo debutto in teatro. Cosa ti ha spinto verso il teatro?
R:Amo l’arte sotto qualsiasi forma essa si manifesti. Vivo in un mondo tutto mio, mi sento una creativa : scrivo,fotografo, disegno, dipingo, nutro molte passioni e una di questa è il cinema ed il teatro. È capitato tutto per puro caso, ci tengo a sottolineare che è stato merito del mio amico attore Andrea Meo. Quando mi è stato offerta questa possibilità ho accettato subito, sono del parere che si impara a recitare sul palcoscenico,non altrove. Mi piace mettermi in gioco, sfidandomi, alle volte provando, imparando e arricchendo il mio essere.


D: Ti vedremo nei panni di Prudence, una giovane e bizzarra donna alle prese tra amori sbagliati e psicoanalisi. Come tua prima volta com’è stato entrare nella parte?
R: Partendo dal presupposto che “TERAPIA DI GRUPPO” è una commedia veramente divertente ed Enzo Masci il regista ci ha messo del suo per dargli un qualcosa in più. Il mio personaggio, Prudence, è una donna svampita, folle ed esaurita. Pur essendo una bellissima donna, nel mondo d’oggi per vari ed ovvi motivi non riesce a trovare un uomo che non sia pazzo o omosessuale…credetemi merita d’esser vista.

D:Cosa ti affascina maggiormente del teatro?
R: Mi stai facendo venir in mente a cosa scrisse, Patrice Pavis nel suo dizionario del teatro, definisce l’attore come colui che, recitando una parte o dando vita a un personaggio, si pone al centro dell’evento teatrale: esso costituisce il legame vivente tra il testo dell’autore, le direttive di recitazione del regista e lo sguardo e l’ascolto dello spettatore. Anche se si toglie al teatro la parola, il costume, la ribalta, le quinte, persino lo stesso edificio teatrale, finché resta l’attore e i suoi movimenti pieni di maestria, il teatro resta il teatro. Beh è proprio questo che mi affascina del teatro, che ti entra dentro facendo uscire delle sensazioni ,emozioni che neanche tu sapevi di avere ti fa entrare in pieno contatto con il tuo corpo.

D:Ti piacerebbe fare televisione?
R: Al momento sono molto impegnata, ho molti obbiettivi ed impegni, ma ho imparato a dire : “Mai dire Mai nella Vita”. Ma ci tengo a sottolineare che tutto ciò che faccio è perché risponde al mio essere, sono una persona molto coerente con me stessa, devo ritrovarmi in ciò che faccio. Ho rinunciato a determinate cose nell’ambito televisivo, perché non le vedevo adatte alla mia personalità.

D: Continuerai a scrivere?
R: Sono già alle prese del secondo libro, quindi assolutamente si. Sai sono fermamente convinta che scrivere sia la mia cura, il mio sfogo e perché no il mio rifugio. Scrivo ovunque e qualsiasi cosa.
D: Dopo “Terapia di gruppo” continuerai a recitare o hai altri progetti?
R: Come ti dicevo ho molti progetti e obbiettivi, mi piacerebbe avere la possibilità di continuare la mia crescita nella recitazione.

D: La settimana scorsa hai fatto il compleanno e il tuo fidanzato, Gianluca Zito ex gieffino, ti ha regalato un anello. Qualcuno ha vociferato a un matrimonio imminente. Confermi?
R: Il 30 aprile è stato il mio 23° compleanno e il 29 aprile l’ ho festeggiato con degli amici in un noto locale Milanese Gianluca è stata la prima persona a darmi il regalo di compleanno. Sorprendendomi del tutto, andando in una gioielleria, ad essere sincera fino a quando non mi ha messo l’anello al dito non avevo messo ancora in chiaro, cosa stesse accadendo. Credo che un anello non debba essere per forza legato a un matrimonio immediato, siamo persone di mondo, vediamo oltre. Tutti e due siamo ambiziosi e l’uno al fianco dell’altro facendoci da spalla stiamo crescendo. Nel nostro rapporto ci piace progettare tutto per quanto riguarda il campo lavorativo, ma in quello sentimentale ci lasciamo travolgere giorno dopo giorno da questo forte sentimento. Sicuramente dopo un anno di fidanzamento ed una forte convivenza vediamo un matrimonio nel nostro futuro, ma non ci piace programmare date e/o scadenze. Quindi la risposta più opportuna credo che sia: “Quando sarà sarà….”

“Terapia di gruppo” con Vanessa Contini e Simone Destrero per la regia di Enzo Masci e Daniele Scattina andrà in scena dal 25 al 30 maggio a Roma presso Il Teatro in Scatola, spazio situato in Lungotevere degli Artigiani 12/14, con entrata in via Panfilo Castaldi 63.

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