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Asia Argento spiega i motivi dell’azione legale contro Morgan

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Sulle pagine della rivista Vanity Fair Asia Argento spiega il motivo della decisione di avviare un’azione legale nei confronti del suo ex compagno Morgan per revocare l’affidamento condiviso, disposto tre anni fa, della loro figlia Anna Lou, per poi chiedere la decadenza della potestà genitoriale.

Asia ha spiegato che per lei non è stato affatto facile prendere una decisione del genere, lei è la prima a desiderare che tra Anna Lou e Morgan ci sia un rapporto sereno, allo stesso tempo però difendere sua figlia è un dovere al quale non si può sottrarre.


La decisione è stata presa dopo che Morgan, nel corso di un’intervista a Max, aveva rivelato di fare uso di crack come antidepressivo, dichiarazioni che nel giro di poche ore potevano essere lette e sentite dappertutto, su internet, sui giornali, in televisione e in radio. A quel punto Asia ha capito che le parole di Morgan dovevano essere spiegate ad Anna Lou, prima che la bambina venisse a conoscenza dei fatti da fonti esterne. Ha quindi chiamato Morgan spiegandogli che doveva assolutamente parlare con sua figlia, cosa che il cantante ha fatto dopo circa due mesi e senza accennare minimemente alle parole pronunciate nel corso dell’intervista a Max.


Che Morgan non è un buon padre Asia lo ha capito con la nascita di Nicola, il suo secondo figlio nato dall’unione con Michele Civetta, Asia non ha potuto fare a meno di notare come sia diverso l’atteggiamento di Michele nei confronti di suo figlio, un qualcosa che le ha fatto capire che certi tipi di assenze non sono affatto normali.

L’attrice è poi andata avanti raccontando diversi episodi in cui Morgan ha dimostrato di non essere un padre responsabile, come quando non è andato a prendere Anna Lou a scuola perchè non si è svegliato in tempo oppure quando, durante le festività, Anna Lou trascorre tutto il tempo con la nonna paterna, Marco va e viene. Quando è insieme a sua figlia è un padre affettuosissimo, ma si tratta di momenti davvero troppo rari.

L’obiettivo della sua azione legale non è quindi allontanare Morgan da sua figlia ma far si che i suoi problemi vengano riconosciuti e risolti, nel frattempo lui potrà vedere sua figlia ma solo in presenza di un’altra persona, ossia lei, sua madre o la tata.

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