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Processo Michael Jackson: la versione di Conrad Murray non regge

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Il medico Conrad Murray, accusato di aver direttamente provocato la morte di Michael Jackson, continua a fornire versioni dei fatti che faticano a stare in piedi: secondo la difesa, infatti, il dottore avrebbe somministrato alla star degli anestetici in seguito a un suo malessere accusato alle 4.00 della mattina.

La cosa sarebbe avvenuta per volontà stessa del cantante, che aveva assolutamente bisogno di riposare in vista delle fatiche del giorno dopo: Conrad ha dichiarato che Jackson aveva sviluppato una forte dipendenza dal Propofol ancor prima che lui iniziasse a seguirlo e che lui, come medico, cercava in tutti i modi di guarirlo dalla cosa utilizzando sedativi molto leggeri.

Conrad ha poi dichiarato che, accortosi che il cantante non respirava più, sarebbe subito corso a cercare aiuto, ma qualcosa non torna: Michale Jackson ha smesso di respirare alle 11.00 e l’ambulanza è stata chiamata alle 12.20, di conseguenza non ci si può far a meno di chiedersi cosa sia accaduto in quel lungo lasso di tempo e perché attendere così tanto.

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