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Ricky Martin a GQ, frustato e represso per essere omosessuale

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Oggi Ricky Martin è un uomo e un papà felice ma per molti anni il cantante portoricano ha dovuto combattere contro la sua omosessualità repressa. Un aspetto che lui per primo non accettava e che per anni lo ha portato a a sentirsi frustato e represso.

Ricky Martin si racconta in una intervista a GQ Australia a tre anni di distanza da quell’outing che fece così tanto scalpore. E descrive per filo e per segno il suo calvario, gli anni vissuti forzatamente controcorrente perché lui per primo non accettava il fatto di essere omosessuale. Racconta che il processo che lo ha portato a fare outing è stato faticoso e angosciante ma allo stesso tempo liberatorio perché oggi considera il suo essere omosessuale come un regalo della vita.

FOTO RICKY MARTIN CON IL COMPAGNO E I FIGLI SU VANITY FAIR

Poi il cantante dice di avere sfogato per anni la sua rabbia contro tutti quelli che gli giravano intorno soprattutto con gli omosessuali che ammette di avere perseguitato per anni: “Guardavo i gay e pensavo, non sono come loro, non sono così e non voglio essere così, non sono io. Perseguitavo le persone che sapevo fossero gay“. Il cantante internazionale dà la colpa di così tanto disagio alla società che individua negli omosessuali delle persone sbagliate e dice di non volere che i suoi figli crescano con i paraocchi e che considerino sbagliate cose che non lo sono: “Voglio che i miei figli crescano in un mondo vero e che pensino che non ci sia qualcosa di sbagliato nell’essere gay“.

Il popolare cantante si definisce comunque un omosessuale fortunato che, seppur dopo tanta fatica, è riuscito a venirne fuori raggiungendo la serenità. E oggi gli australiani possono vederlo come giurato nel programma tv The Voice che ha debuttato anche in Italia nella passata stagione.

Photo Credits | Getty Images

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