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Critici tv contro il reality Giovani e Ricchi

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Giovani e Ricchi è il nuovo reality di Rai 2 andato in onda con la prima puntata lunedì 12 settembre facendo peraltro registrare buoni ascolti di pubblico. Ma i critici tv stroncano la nuova idea della Rai. Ecco che cosa hanno detto.

Si parte con Antonio Dipollina che su Repubblica scrive:

Quello che spaventa è l’inconsistenza del lavoro visto in onda, teso soprattutto a insidiare questi tizi col tono: mi dica quanto costano queste scarpe. Come? No, mi deve dire molto di più. È partito anche il paragone con la celebre inchiesta di Riccardo Iacona in Sardegna (ma per favore). Però tutto si tiene e appare moderno, in linea coi tempi: i rampolli sono famosi perché si auto-promuovono su Instagram, la cosa è diventata tv perché ‘funziona sui social’ e infine è stata sommersa di indignazioni feroci su Twitter. Il cerchio si chiude, in un percorso che si potrebbe sintetizzare con una parola sola (un termine che indica autoriferimento fisico) ma la dovrebbe dire il governatore De Luca che la usa spesso

ANTONELLA CLERICI CRITICATA DA ALDO GRASSO

E anche Paolo Giordano su Il Giornale non ci va giù di scartino:

Ci fosse almeno qualcosa di nuovo. Cambiano soltanto gli accessori ma il ‘format’ è sempre lo stesso: la cieca esibizione della ricchezza in tempi di povertà è uno dei ‘must’ terapeutici per ipnotizzare chi fatica a pagare i conti di fine mese. In questa operazione televisiva di Rai2 non si esalta la ricchezza guadagnata onestamente con talento e fatica. Se ne glorifica l’esibizione gratuita. La patetica esibizione dei ‘figli di papi’ che arrivano a dire che ‘con 20/30 mila euro l’anno si sopravvive e basta. I giovani dovrebbero mirare a possedere una Maserati rivestita di velluto nero come me’. Rimane da chiedersi se il servizio pubblico possa accontentarsi di scimmiottare format stravisti per strappare qualche punto Auditel. Sotto i baby milionari si nasconde una povertà etica che funzionerebbe bene solo come esempio di disservizio pubblico, altro che

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