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Teo Tecoli, infanzia difficile: Mio padre mi picchiava

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Infanzia difficile per Teo Teocoli che si racconta a cuore aperto in una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera nella quale svela aspetti molto intimi della sua vita. A partire dal padre che lo picchiava fino all’uso di cocaina, del quale non va per niente fiero.

Ecco un passaggio dell’intervista rilasciata dal comico-presentatore milanese.

La facilità allo scontro mi arriva da un’infanzia difficile. Mamma veniva da una famiglia di giostrai, papà era andato in Marina sotto le bombe inglesi. Dopo la guerra siamo sbarcati a Milano, zona Niguarda-Fulvio Testi a quei tempi quasi campagna. Mamma cuciva in sartoria, papà non lavorava e non si vedeva mai, meglio perché quando arrivava mi picchiava di brutto: il classico padre-padrone. Ero un disadattato: di fronte al bidello in divisa ho pianto per ore, facevo fatica a scrivere e leggere, non capivo nemmeno il concetto di proprietà. Mi chiamavano terun, africa, baluba, altro che non incazzarsi..! È un miracolo che sia arrivato a ragioneria perché non ho mai studiato niente, giuro. M’intortavo le prof, facevo ridere anche loro

GIANLUCA GRIGNANI RACCONTA LA SUA INFANZIA DIFFICILE

Dopo l’addio alla tv, Teo Tecoli è rinato grazie alle sue donne:

Mia moglie Elena e le mie figlie Anna, Chiara e Paola che m’hanno cosparso di zucchero. Poi per il gusto del teatro in giro per l’Italia. Uscire dalla televisione all’inizio m’ha fatto incavolare ma ora sono felice: canto, racconto storie, mi chiedono di fare Peo Pericoli e Caccamo e io zac glieli faccio. Dopo i bis con i ragazzi dell’orchestra si prende la macchina, un panino al formaggio, minerale e via a casa alle 5 del mattino. Mi sento di nuovo giovane

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