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Fedez contro il Ministero, mi hanno censurato

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Ci risiamo. Ecco una nuova puntata del Fedez contro tutti: stavolta il rapper milanese accusa il Ministero dello Sviluppo Economico, reo di averlo censurato. Ma veniamo ai fatti.

Fedez avrebbe voluto registrare il marchio Pop-Hoolista, ma le cose non sono andate come previsto dato che il Ministero gli ha inviato una lettera in cui si comunica la sospensione della domanda di registrazione del marchio che era stata depositata a marzo.

A quel punto il rapper è intervenuto sui social pubblicando un video in cui mostra la lettera e non risparmia una bella frecciatina agli avvocati del Ministero accusandoli senza mezzi termini di censura.

Un’azione che, a esser buoni, ha il sapore dell’ottusità retrograda e, a voler essere maliziosi, puzza di censura.

È solo l’inizio di un botta e risposta via social dato che il Ministero non ci sta e spiega il motivo del gran rifiuto. Sotto accusa finisce proprio la copertina di Pop-Hoolista che rappresenta un poliziotto in tenuta antisommossa che sembra picchiare un personaggio (Fedez) che vomita un arcobaleno. Secondo l’Ufficio brevetti e marchi del Ministero le immagini sarebbero

Contrarie all’ordine pubblico e al buon costume.

E in attesa del chiarimento da parte del cantante che avrebbe voluto depositare proprio questa immagine, la richiesta è stata congelata. Secondo l’avvocato di Fedez l’immagine adesso, trovandosi in una sorta di limbo, cade nelle mani di potenziali contraffattori che possono utilizzare il disegno senza incorrere in grane legali. D’altra parte dal Ministero parlano di un unicum: nessun artista ha mai voluto registrare la copertina di un album che di fatto non è stata censurata.

Nessuno infatti si è mai sognato di ritirare la copertina dell’album di Fedez.

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Insomma, la registrazione del marchio non era necessaria, a meno di altre iniziative che non sappiamo. Fedez, forse per un eccesso di zelo, forse perché mal consigliato giuridicamente, ha voluto fare “un upgrade” e registrare come marchio la sua copertina. Da quel momento, ha innescato una procedura che non c’entra con l’arte, ma si applica ai marchi come la Coca Cola, la Fiat etc.

Ribadiscono dal Ministero lasciando intendere che il problema sia la violenza suggerita dalla copertina e che Fedez sia stato mal consigliato in questo caso (forse per guadagnare con i diritti della copertina depositata). Come andrà a finire?


PHOTO CREDITS|INSAGRAM

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