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Vittorio Sgarbi, confessioni a ruota libera sul sesso

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Prima di parlare delle imminenti elezioni del nuovo Presidente della Repubblica ospite di Michele Santoro in Servizio Pubblico, Vittorio Sgarbi ha parlato ai microfoni di La Zanzara di Radio 24.

E senza peli sulla lingua ha raccontato alcune delle sue variegate esperienze sessuali confermando la sua reputazione di incallito seduttore.

Una volta l’ho fatto a teatro, durante lo spettacolo. Avevo un palco tutto mio, una musica sublime. Lei si affacciava e io agivo da dietro. Una delle voluttà più alte, c’era la quinta di Beethoven. Ma ricordo anche un museo, l’ho fatto in un museo, ma senza abusare del mio potere. Era la direttrice.

Ha rivelato il critico d’arte parlando di alcune delle sue esperienze più o meno recenti. Ma se Sgarbi preferisce il sesso in situazioni anche rischiose e quasi pubbliche, è anche vero che non predilige l’attività sessuale all’aperto.

All’aperto no, mi crea qualche disagio con Dio che mi guarda. Allora preferisco i confessionali. L’ho fatto anche in Chiesa, ma credo fosse sconsacrata. Era vicino Torino, ma mi sono comportato con un certo rispetto del luogo.

D’altra parte qualche tempo fa non aveva risparmiato di dire la sua sulla presunta omosessualità di Francesca Pascale confermando le sue larghe vedute.

La Pascale appartiene a una generazione di donne naturalmente bisessuali che non vuol dire omosessuali. Non è lesbica, è naturalmente bisex come molte ragazze della sua generazione, quelle tra i 25 e i 30 anni. Lo fanno normalmente e i maschi si eccitano. Ma la donna non è omosessuale.

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Non c’è che dire: quando Vittorio Sgarbi parla non lo ferma davvero nessuno e non si crea problemi di alcun genere. La schiettezza, nel bene o nel male, è il suo forte.

PHOTO CREDITS|FACEBOOK

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